sabato 21 dicembre 2024
AVE MARIA
L’Ave Maria
Seduti sul parapetto del ponte di pietra
che mostra la sua vecchiaia dalle crepe,
guardano giù da lontano nella vallata
e gli occhi sono stanchi; ma il cuore non si stanca mai.
E il sole cala dietro a un velo di nuvole
e gli ultimi raggi picchiano sulla strada
Il tempo ha dei pensieri…tutti hanno i suoi guai…
e domani…domani sarà un’altra giornata!
Ecco, si alzano: si mettono la giacca
(adesso si alzano, indossano la giacca)
e poi si riavviano, e via.. e via…
sopra gli scalini della porta di Badia.
Due vecchiette canute filano alla rocca la lana;
un canto d’amore da lontano; e una bambina
ecco si inginocchia… e suona l’Ave Maria!
Din don din dan din don din dan
Ma quante sono quelle campane!
Quelle campane che nella fine
aria chiara della mattina
danno un suono più d’allegria?
Ma cosa dicono quelle campane
che in quelle ore tanto care
dondolano dondolano tutte le sere
ti riempiono di malinconia.
Sono tante tante tante
contadine e cittadine
grandi grosse mezzane e piccole
da sole o in compagnia.
Ora tristi ora contente
loro si chiamano al mattino
e dai monti al mattino
salutano all’Ave Maria.
Belle campane canterine
che suonate tutta la settimana
che suonate nella mia Cesena
tanto lontane……tanto vicine!
(Pietro Comandini)
25/4/2002
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