E' tornato di attualità' l'argomento delle Palle in Piazza per cui sembra utile riportare il seguente articolo pubblicato ne "Lo specchio della Cittò" dell'Aprile del 2006.:
"Ma
vogliamo scherzare!
Quaranta
palle nella più bella Piazza di Pesaro. Per difenderla dalle
auto. Saranno sufficienti o sarà bene munirsi di una spingarda
per colpire l’incauto od ignaro automobilista?! Si, perché
così si risparmierà lavoro ai vigili urbani che non
dovranno redigere verbali. Ma poi come faremo quando arriveranno i
TIR di prodiana memoria? Dovremo incaricare un’impresa che prenderà
in appalto lo spostamento delle palle. Ma forse sarà
sufficiente incaricare un gruppo di giocatori di bowling per
ammassare le sfere davanti a S.Ubaldo come quelle di Cialdini a Porta
Rimini. I giocatori potrebbero fare il lavoro gratis, per
divertimento. Capirete… giocare a bocce con delle sfere firmate da
un artista come Gavina non capita tutti i giorni. E poi, come la
mettiamo con il mercato che molti cittadini hanno chiesto di
riportare in Piazza? Le bancarelle dovranno essere appositamente
calibrate. Ed il mercato dei Fiori? ..Pure! Una volta, per anticarro,
usavano i panettoni, pesantissimi come rocce. A Gubbio, per
distrazione, ne incontrai uno: che botta negli stinchi! Chi sa come
sarà l’effetto di una botta sulle palle di Gavina! Ma queste
sono opere d’arte come le piramidi di cemento di un altro noto
artista, sistemate diversi anni fa, in Corso 11 Settembre per
incrementare gli affari dei commercianti della zona che, non
comprendendo quale fosse il loro vero bene, a migliaia sottoscrissero
una petizione per la loro rimozione. Chi sa quanto costeranno
all’Amministrazione recentemente depauperata di finanziamenti del
Governo. Forse sarebbe bene chiedere un preventivo a qualche bravo
cementista nostrano. Si risparmierebbe certo qualche Euro. Ma questo
potrà andare a scapito di qualche artista che vuole liberare
il suo laboratorio. Ma perché Pesaro deve continuare ad essere
il deposito d’opere che ai cittadini non piacciono affatto? Oibò!
Qui non si tratta di banali piramidi isoscele, ma di “Sfere”,
dette volgarmente “palle”, che sono ben altra cosa, infatti sono
tonde. Ma fino a quando Catilina abuserai della pazienza dei
pesaresi? Fino a quando i pesaresi continueranno a farsi portare in
giro come quando gli architetti, che fecero quel bel restauro al
Teatro Rossini, a chi contestava loro che i braccioli delle poltrone
della platea erano dei trespoli tutt’altro che ergonomici, questi
ebbero la faccia di dire che queste erano così fatti per
esigenze di acustica, come se l’acustica dovesse essere parametrata
con le poltrone vuote e non con le sedie occupate dagli spettatori.
Pesaro
lì 19 febbraio 2006.
P.Emilio
Comandini
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