Diversi anni fa fui invitato a pranzo
acasa di amici modenesi di solida e dichiarata fede comunista.
Persone schiette e aperte con un genero artigiano di contraria fede
democretica ed anticomunista. In attesa del pranzo la signora ospite
ci portò a fare un giro nei dintorni e precisamente in un
campo sportivo scolastico dove in quel momento si svolgevano delle
gare di atletica leggera da parte di alcune scuole. Quei ragazzi e
quelle ragazze di altezza e prestanza fisica diversissime scattavano
tutti insieme al via dalle basi di partenza raggiungendo il
traguardo in tempi differenti tra loro e c'era sempre un primo, un
secondo, un terzo e così via. La signara nostra ospite
commentava dicendo: “partono tutti uguali, ma arrivano chi prima e
chi dopo.! E, dopo un momento di riflessione aggiungeva....”però
è giusto così!”.
Io presi la palla al balzo e le dissi:
se lei la pensa così lei non è comunista perchè
i comunisti, il comunismo vorrebbero che quei ragazzi così
diversi tra loro dovrebbero arrivare tutti uguali al traguardo della
vita. Tutti uguali per forza a costo dela perdita della libertà.
E' evidente che l'uguaglianza è incompatibile con la libertà
e la libertà è incopatibile con la uguaglianza.
Questo lo aveva capito una semplice
operaia comunista modenese, ma non l'ha capito l'ex Presidente del
Senato e e la presidentessa della Camera che hanno fondato
addirittura un un partito intitolato “LIBERI ED UGUALI”!!
Pesaro li 1 gennaio 2018.
P.E.Comandini
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