La
riforma della Costituzione riguarda essenzialmente gli organi
costituzionali ed in particolare il Parlamento ed è stata
approvata dalle Camere in doppia lettura dopo una interminabile
discussione nelle aule e nei mass media per anni con noia ed
insofferenza della gente comune interessata a problemi concreti
della vita quotidiana. Una volta approvata la riforma dal Parlamento
gli elettori hanno tirato un sospiro di sollievo che è durato poco
perché la riforma e le discussioni su di essa sono tornate di
attualità per l'imminente referendum su cui i partiti cercano di
attirare l'attenzione di un elettorato stanco, disinformato e
disinteressato.
La
questione interessa solo i partiti essendo solo una questione di
potere. Lo stesso avviene con la richiesta di riforma della nuova
legge elettorale che non è stata neppure sperimentata sul campo.
Anche questa legge interessa solo ai partiti e movimenti di questo
momento. Questione di di presunto potere visto con notevole miopia.
La
riforma della Costituzione realizzerà l'abolizione del Senato con
accelerazione del processo formativo delle leggi che verrebbero
emanate con la votazione dei soli parlamentari della Camera. Se
vediamo la cosa da un punto di vista più ampio nella prospettiva di
una Europa più integrata ed efficiente con assunzione di compiti e
funzioni attualmente oggetti alla sovranità dei singoli stati, sarà
necessaria una capacità decisionale del Parlamento almeno pari a
quella degli altri partner europei. E il trasferimento di poteri
sovrani degli stati all'Europa alleggerirà o e farà diminuire i
compiti ed il lavoro del Parlamento. Di qui la inutilità di un
Parlamento farraginoso come quello attuale.
Per
quanto riguarda la legge elettorale essa è generalmente fatta su
misura o ad uso e consumo dei partiti e dei voti che i partiti
presumono di conquistare in un certo momento storico. Così è
avvenuto per l'Italicum. Fatta la legge si è dovuto constatare che
dal momento della approvazione le forze in campo sono cambiate. Da
una situazione bipolare si è passati ad una tripolare e, quando poi
ci saranno le nuove elezioni tra due anni la situazione sicuramente
sarà cambiata ed i cambiamenti che verrebbero fatti e che ora tutti
chiedono, certamente non corrisponderà più agli scopi prefissi .
Premesso
quanto sopra è bene che la riforma costituzionale venga approvata ed
è bene che, se una modifica della legge elettorale venga fatta
questa si fatta realizzando un sistema oggettivamente migliore
possibile perché i partiti e vari movimenti possano, come dovranno,
adeguarsi ad essa e non viceversa.
Pesaro
li 23 settembre 2016.
Pecos
Bill
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