Il Burkini (capo di abbigliamento
brevettato da una ditta australiana che copre gran parte del corpo di
chi lo indossa lasciando scoperto il viso) sta suscitando scandalo e
provvedimenti amministrativi del tutto ingiustificati.
Bisogna ricordare come solo prima del
II conflitto mondiale con il diffondersi della balneo-terapia ed il
sorgere degli stabilimenti balneari le donne andavano a fare il bagno
con il vestito completo e poi in spiagge separate da quelle degli
uomini (compreso Pesaro). Nelle campagne le donne sposate portavano
tutte un fazzoletto in testa che copriva la loro chioma. Era un
comportamento conforme alla mentalità e società del tempo che si è
evoluta gradualmente poi con il passaggio dal costume intero al
bikini senza parlare del topless o il nudismo integrale. Il modo di
pensare e di agire delle famiglie mussulmane oggi è quello nostro di
80 anni fa. Se il Burkini è un abbigliamento che permette alle
donne mussulmane di andare in spiaggia e fare il bagno piuttosto che
stare a casa ben venga il Burkini che con il tempo verrà gettato
agli stracci dalle stesse donne che lo usano. Nessuno scandalo e
nessuna violazione dei valori tradizionali della Repubblica francese
o dell'occidente. Se mai, al contrario, i divieti e le multe
applicate sono chiaramente una violazione del valore che deve essere
tutelato e che è il diritto di Libertà. Il diritto di vestirsi come
a ciascuno piace-salvo l'obbligo di mostrare il viso in pubblico-.
Pesaro li 18 agosto 2016.
Pecos Bill
Nessun commento:
Posta un commento