Giancarlo Morbidelli ama
spesso ricordare e raccontare come è nata la sua gloriosa
industria di macchine per il legno e quella altrettanto gloriosa
delle motociclette. Da ragazzo, come primo impiego, Giancarlo andò
a lavorare come dipendente da Guido Canestrari titolare della nota
ditta di mobili e anche futuro protagonista della storia avventurosa
della fuga dei tre generali inglesi narrata nel libro intitolato “68
DUX”. Il Canestrari nel suo laboratorio utilizzava una macchina
foratrice di fabbricazione tedesca. Era, questa macchina soggetta a
numerosi inconvenienti e guasti che richiedevano l'intervento della
Casa madre che mandava i suoi tecnici a riparare e mettere a punto la
macchina.
Capitò che il
Canestrari si rivolgesse per un intervento a Giancarlo Morbidelli il
quale sistemò la macchina tanto bene che il Canestrari non
ebbe più bisogno di chiamare i tecnici tedeschi affidando la
macchina al suo giovane operaio. I tecnici tedeschi
visitando la fabbrica del
Canestrari chiesero come mai non li avesse più chiamati ed il
Canestrari disse che si non aveva bisogno di loro avendo in casa un
un bravissimo meccanico. I tedeschi lo vollero conoscere e proposero
a Morbidelli di lavorare per loro. Ma Giancarlo Morbidelli non solo
rifiutò l'offerta ma disse che la macchina da allora in poi
l'avrebbe costruita lui stesso per cui si licenziò ed iniziò
così la sua prestigiosa avventura industriale e sportiva.
Pesaro li 12 aprile 2016.
P.E.Comandini
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