CHI SI RICORDA DEL BLACKOUT DEL 28 SETTEMBRE 2003?
Mi
sveglio agitato. Il tempo è brutto. Mi ricordo che è Domenica. La
luce non c’è. Tornerà: conviene rimanere a letto, ma non riesco
ad addormentarmi. Mi alzo. Sono le sette e mezza. Mi lavo alla meno
peggio con l’acqua fredda. Il Gas c’è ed al lume di candela
posso farmi un bel the caldo.
Decido di andare al Cimitero a trovare
i miei cari. In bicicletta, invece di voltare in Via Don Minzoni,
vado diritto in Via Rossini verso la Piazza. In mezzo alla via
semi-deserta vedo arrancare, trascinando la valigia col le ruote una
collega avvocato reduce dal Congresso dei Giuristi Italo – Tedeschi
che si è svolto ieri.
O che tu fai? Vado alla Stazione a
vedere se partono i treni. Da lei apprendo che il blackout è in
tutta Italia. Aspetta, vado io in bicicletta alla Stazione per vedere
cosa succede. Alla Stazione tutto è scuro e fermo. La ragazza della
biglietteria davanti ai Computer spenti non poteva dire nulla ai
passeggeri smarriti.
Vieni, depositiamo la valigia nel mio
Studio e nel frattempo andiamo a Messa. La Chiesa di S.Agostino è
piena di gente e di canti. Qui ci sono gli Agostiniani scalzi che
vengono dal Brasile.
La pasticceria Alberini è aperta, ma
illuminata solo da qualche candela. Scelgo tra le poche paste che
sono riusciti a sfornare, alcuni babà.
Andiamo a prendere la macchina piccola,
carichiamo i bagagli e li portiamo in Stazione. Lo stesso vagone
merci di prima è fermo sul primo binario: nulla è cambiato. La
stessa signorina della biglietteria ripete per l’ennesima volta che
non si sa nulla. La gente è aumentata, ma è molto calma anche se
disorientata. Vi sono due della Protezione civile.
Torniamo a casa. La collega è invitata
a casa. Mia moglie ha preparato cappelletti in brodo con il lesso e
poi ci sono i babà. Alcuni vicini di casa telefonano per sapere se
da noi la luce è tornata. Dopo pranzo proviamo ad andare di nuovo
in Stazione a vedere cosa succede, ma la macchina piccola è sparita.
Dove diavolo l’abbiamo lasciata? L’avrà presa mio figlio. Nessun
problema: andiamo a prendere quella grande in garage. Un momento.
Nella macchina piccola è rimasta la valigia della collega. Con il
telefonino rintracciamo Alessandro. E’ ad un pranzo di matrimonio a
15 Km da Pesaro. Perde le portate più importanti e riporta a casa la
valigia….”Non ho commenti!”.. dice e riparte subito.
Andiamo in garage a prendere la
macchina grande. Il cancello è elettrico e non si può aprire! Dopo
poco tempo arriva un signore che ha il nostro stesso problema. Con
una chiavetta disinserisce il comando elettrico ed apre il cancello.
Arriviamo alla stazione alle 13 circa. Dopo pochi minuti viene
annunciato un treno per Bologna. Che fortuna! Il treno parte
regolarmente. A Bologna vi sono tanti treni per Roma.
La mattina dopo una telefonata:
l’ospite è arrivate felicemente a Roma e mi ringrazia: E' stata
per lei una giornata indimenticabile.
Pesaro settembre 2003.
P.E.Comandini