mercoledì 10 giugno 2015

PREVENIRE E' MEGLIO CHE REPRIMERE



«Il 10 maggio diventa una data da cerchio rosso per la sicurezza cittadina... Prevenire è meglio che reprimere»,
si legge nel 'Pungiglione' di martedì 28. Non è cosa nuova che una partita di calcio turbi la sicurezza cittadina;
perciò è opportuno l'ammonimento rivolto a prevenire le violenze che sempre più spesso si manifestano durante
molte partite di pallone. Ma "prevenire" come? A questa domanda si dovrebbe rispondere, perché sul principio
della prevenzione sono tutti d'accordo. Quando però si passa a proporre rimedi concreti, idonei ad evitare violenze
sulle cose e sulle persone, non si è più tutti dello stesso parere. E allora? Allora sarebbe cosa forse utile proporre
un dibattito attorno ad una 'tavola rotonda' (ma potrebbe essere anche ovale o quadrata), al quale partecipassero
uomini di legge, delle forze dell'ordine, delle forze sociali (e "quant'altro", come si dice in maniera cretina). Altrimenti
il pur doveroso monito a prevenire, invece che a reprimere (avvertimento ripetuto migliaia di volte), rimane lettera
morta, cioè del tutto inefficace. «Nessuna clemenza verso i teppisti», afferma Angiolino Alfano, ministro dell'Interno.
Ma poi certi fatti smentiscono quella e simili asserzioni. Come si può infatti credere a taluni dirigenti sportivi, i quali
promettono di vigilare sui comportamenti di tifosi che in realtà fanno quello che vogliono, prima, durante e dopo una
partita di calcio? Sembra dunque che abbia ragione Maurizio Costanzo, il quale ha detto: «Ho perso il conto delle volte che sono stati annunciati provvedimenti severi per far tornare il calcio a quel che è, cioè un gioco». Perciò è da sciocchi cullarsi nella speranza che tifosi fanatici e teppisti di ogni colore si ravvedano da soli. Peggio ancora è sottovalutare la loro violenza, dicendo ad esempio: "tanto sono minoranze"; perché non c'è bisogno di avere studiato storia all'Harvard University (la più famosa università degli Stati Uniti) per sapere e capire che molti eventi storici, antichi e recenti, sono stati determinati proprio da minoranze.
Pesaro, 28 aprile 2015
Vittorio Ciarrocchi.


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