mercoledì 1 ottobre 2025

ERIKA KIRK

Erika Kirk un gesto di fede che cambia lo sguardo Charle Kirk, un giovane attivista americano assassinato in pubblico mentre difendeva pacificamente i suoi valori. Da quella ferita stà germogliando una nuova speranza: hanno spento una voce, e ne hanno accese milioni di altri. L’omicidio di Charlie, padre di tre bambini, è il frutto di un clima sociale e mediatico avvelenato. Si può, naturalmente, pensare tutto il male possibile delle idee di chiunque e si può, ovviamente, combatterle con tutto se stessi, anche se pure su questo occorrerebbe misurare di più le proprie esagitazioni. Ma non si può odiare una persona o meglio, purtroppo si può, ma questo spalanca le porte ad una società della violenza e dell’intolleranza. Inutile poi sventolare bandiere della pace ed invocarla sulle guerre degli altri, se non siamo capaci di interrompere le nostre quotidiane piccole guerre! Su tutto questo mondo di violenza e disprezzo reciproco, che sempre più conquista spazio nelle nostre democrazie e civiltà, si sono levate come un momento di respiro e grazia le parole di Erika Kirk, la moglie, la vedova di Charlie Kirk, che al funerale ha avuto il coraggio e la forza per pronunciare quella parola che nessuno usa mai, affinché all’odio non si rispondesse con l’odio. Perché siamo tutti bravissimi a gridare pace e ancor più frettolosi a schierarci dalla parte giusta, quella dei buoni che combattono i cattivi; ma nessuno ha più la forza di usare l’unica parola che può portare la vera pace: perdono. Erika ha trovato la forza di perdonare l’assassino di suo marito. Un gesto che spezza la catena dell’odio e indica una strada diversa: quella della riconciliazione. Alla politica di oggi ricorda che il nemico non è chi la pensa diversamente, ma l’incapacità di confrontarsi. Il coraggio del perdono insegna che solo dal dialogo nasce una comunità più forte. Perché appare chiaro che qui c'è una umanità diversa. Una umanità impossibile agli uomini, ai soli uomini. Uno sguardo diverso sulla realtà. Mentre in giro per il mondo si inneggia alla vendetta, si accusa, si recrimina, si incita alla guerra e alla violenza, qui no. Questo è il cristianesimo. Ed è chiaro che sia così! Chi potrebbe farlo, chi, cioè, può portare veramente la pace nel mondo degli uomini, così incapaci di perdonare? Neppure Erika Kirk c’è riuscita. Per poter dire quella parola ha dovuto usare la frase di un Altro, uno che ha portato nel mondo qualcosa di più della sola umanità, per salvarla, la nostra umanità: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” e solo dopo, con un soffio di voce ha detto dell’assassino del marito: “quel giovane uomo, io lo perdono”. Occorre riconquistare la coscienza della nostra fragilità e della nostra impotenza, e quindi l’urgenza di riconoscerci bisognosi di una forza altra, non umana, altrimenti nessuna tragedia fermerà più il nostro odio e la nostra mano. Massimo Tonucci