martedì 28 ottobre 2025

SALVATE L'HOTEL ELVEZIA

HOTEL ELVEZIA Caro Sindaco salvi l'Hotel Helvezia. L'hotel Elvezia è stato il primo Hotel costruito a Pesaro dopo il passaggio del Fronte ed è stato il simbolo della vocazione turistica di Pesaro. Ricordo che all'epoca l'Azienda autonoma di Soggiorno per incoraggiare il turismo e la costruzione degli alberghi aveva previsto il contributo delle spese dei bagni delle nuove costruzioni. Il primo albergo turistico fu appunto l'Hotel Elvezia per la cui inaugurazione venne invitaa a suonare la Banda Municipale della città elvetica di Zurigo. Dopo l'Elvezia vennero costruiti gli hotel del Conte Castelbarco Albani e tutti gli altri. Signor Sindaco salvi l'Hotel Elvezia! Pesaro 28 ottobre 2025. Pecos Bill

venerdì 24 ottobre 2025

PARCHEGGI E CENTRO STORICO Pesaro Parcheggi di Pesaro per incarico del Sindaco sta preparando uno studio del traffico della Città di Pesaro ai fini della attuazione delle zone di sosta e de ella ubicazione del parcheggio multipiano . Buona iniziativa in relazione al problema della decadenza del Centro storico denunciata da tutti. Che la decadenza del Centro storico sisempre più inaccessibile è certo. I divieti di circolazione sono cominciati da tempo con l ZTL. La difficoltà di accesso e sosta nel centro ha provocato la scomparsa di tutti i cinematografi grandi e piccoli come il Cinema Nuovo Fiore, Duse, Bambi. Dal Centro sono andati via Ambulatori medici e studi professionali ed adesso anche attività commerciali come e negozi ristoranti e altri pubblici servizi. E' indubitabile e certo che la accessibilità è legata alla attività. La attività è legata alla accessibilità. Bene quindi fa il Sindaco a preoccuparsi del traffico e della Sosta ed in modo particolare dei parcheggi adiacenti al Centro storico. Pesaro 24 ottobre 2025. Pecos Bill

domenica 19 ottobre 2025

MICHELE LA CORTE AL PD

Gentile Segretaria del Partito Democratico, Le scrivo a stretto giro di posta, dopo aver letto le sue pericolose dichiarazioni ad Amsterdam, durante l’incontro con il Partito Socialista Europeo. Le confesso che sono rimasto sconcertato.🔷️ Definire la destra italiana anzi estrema come una minaccia alla libertà e alla democrazia non è un semplice giudizio politico: è un’affermazione grave, divisiva e profondamente ingiusta verso milioni di cittadini che vivono, lavorano e credono in questa Repubblica con lo stesso senso civico di chi vota per il suo partito. Le sue parole suonano ancor più fuori luogo se pensiamo all’attentato contro il giornalista Sigfrido RANUCCI, a cui esprimo la mia piena e sincera solidarietà. Un brutto episodio che mi sembra ritornare agli anni 70, che dovrebbe unire tutti nella condanna del fanatismo e della violenza. Invece, lei ha preferito trasformare un fatto drammatico in un pretesto ideologico, evocando fantasmi autoritari che non esistono e insinuando che la libertà sia a rischio per colpa della destra, anzi estrema destra come lei sostiene No, Segretaria Elly Schlein. Le vere minacce alla libertà vengono da chi semina odio, come Lei, da chi non accetta il confronto e da chi usa la paura come strumento politico. La libertà non si difende con i proclami, ma con il rispetto, con la verità dei fatti, con il dialogo... 🔷️LE PAROLE SONO IMPORTANTI..!!🔷️ - Nanni MORETTI-(suo compagno di Partito) Lei ha 40 anni, può essere mia figlia, e rappresenta una generazione che avrebbe l’occasione di rinnovare la politica con intelligenza e apertura. Eppure, il suo linguaggio è quello di chi vive ancora dentro gli schemi del Novecento: destra contro sinistra, buoni contro cattivi, progressisti contro reazionari. È un linguaggio che non costruisce, divide e non appartiene agli italiani Non basta avere un volto giovane per rappresentare il futuro: serve maturità politica, serve equilibrio, serve la capacità di ascoltare anche chi non la pensa come lei. Serve, soprattutto, riconoscere la realtà...sono caratteristiche che Lei a quanto pare li elude.. li evita! Le dico questo con rispetto, avendo vissuto quegli anni di piombo dentro le istituzioni democratiche, caratterizzati fortemente da quella ideologia pericolosa che Lei consapevolmente tenta di perseguire. la stessa deriva ideologica la vediamo qui a Pesaro, dove il suo alleato Matteo RICCI , nel corso della ultima consultazione regionale delle Marche, dove ha perso con grande distacco, ha interpretato la politica in modo ideologico, come un palcoscenico personale, più attento all’immagine che alla sostanza, più dedito a dividere che a unire. È la fotografia di una sinistra che ha perso il contatto con la gente, con i problemi concreti e con il senso profondo della libertà...sul viale del tramonto.🟦 🔷️Con rispetto ma senza indulgenza.🔷️ Michele La Corte

DUE SERPENTELLI NEL DESERTO -ristampa-

UE SERPENTELLI DEL DESERTO In un non so quale documentario televisivo si parlava dell'accoppiamento di piccoli serpentelli costituenti l'unica specie vivente in quel deserto. Unici esseri viventi che trovavano la la forza di accoppiarsi per la continuazione della loro specie. Quale forza, quale sistema quale mezzo utile quale meccanismo permetteva la ricerca del serpentelllo di una compagna in un deserto come avveniva il richiamo del serpentello alla serpentella? Per ogni essere vivente animale ed vegetale esiste un sistema, un meccanismo irrinunciabile, indisponibile che entra in funzione e direttto all'accoppiamento ed alla moltiplicazione della specie animale e vegetale. Ogni essere vivente porta con se in potenza una forza un dispositivo, un meccanismo irrinunciabile che lo porta e costringe a compiere l'atto creativo della procreazione. I leoni nella steppa, gli alci nei boschi, i pescii, le vongole nei mari, le rane negli stagni; e nel mondo vegetale? Tutti gli esseri viventi hanno in loro stessi un meccanismo per la loro moltiplicazione che continua la vita del creato senza alcun limite. E l'uomo? Perl'uomo è lo stesso. Ha dentrodi se un meccanismo irrinunciabile come i serpentelli del deserto, ma il meccanismo nell'uomo molto complesso e coinvolgente la totalità del vivere. Le forze istintive che spigono - dell'accoppiamento direttamente ed indirettamente sono propulsive dell'intera atttività individuale e socio economica dell'uomo e dellla donna. Tutto ruota intorno al FATTO: a questo meccanismo fisico e psicologico insito nell'uomo ed inevitabile. Questo virus questo innato istinto viene chiamato amore. L'attrazione dell'uomo verso l'altro sesso, il desiderio dell'appagamento di questo innato ed irrinunciabile è propulsore di tutta l'attività umana senza che ciascuno se ne renda conto. Sviluppa una forza ed energia immensa che viene indirizzata e concretizzata nel bene, e nel male. Preso atto di questa realtà incontestable si deve riconoscere che l'Autore del Creato abbia realizzato tutte le creature viventi di questo pianeta con la fondamentale missione di vivere e di moltiplicarsi senza alcun limite. Che la vita e la moltiplicazione è la unica e fondamentale missione di ogni essere vivente senza alcun limite. Vivere creare e moltiplicare la vita vincendo la morte . Se questo è il progetto del Creatore ogni fatto od azione contraria posta in opera dall'uomo va controla volontà di Dio. Per l'uomo e la donna il sistema, il mezzo, lo strumento che realizza il disegno di Dio è quel misterioso e complesso sistema che attrae l'umo verso la donna che viene chiamato amore cheè un fatto irrazionale e misterioso. Il risultato è la creazione di un un nuovo essere umano che ha in seil misterioso meccanismo che a sua volta lo porterà alla creazione di un nuovo essere umano. Credo che la donna e la coppia che realizza questo miracolo della creazione di un essere nuovo verrò accreditato loro in modo particolare a loro merito dal Signore. Pesaro li 8 marzo 2024. Pecos Bill Pubblicato da Pecos Bill Pesaro alle 23:

mercoledì 8 ottobre 2025

GENOCIDIO

GENOCIDIO Il 7 ottobre di due anni fa veniva compiuta una strage di civili inermi da un gruppo di terroristi di Hanas con l'uccisione di civili inermi e la cattura di oltre centinaia di ostaggi che vengono sequestrati e nascosti nel territtorio della Sriscia di Gasa occupata militarmente dalle truppe di Hamas. L'esercito di Hamas è trincerato in chilometri di gallerie sotterranee e nascosti nei palazzi ed eifici dove si trovano scuole, ospedali ed altri e attività civili. Cosa doveva o poteva fare Israele se non iniziare una guerra contro gli autori della strage del 7 ottobre e del rapimento dei cittadini in ostaggio? Il guaio era che colpire le milizie del nemico non era possibile agire, anzi si doveva combattere contro un esercito sotterraneo e mescolato con e tra la popolazione civile? E qui la diavoleria escogitata da Hamas che da un lato si è creato uno scudo umano di civili inermi e da un sistema di gallerie sotterranee. Uno scudo di civili inermi e chilometri di tunnel. Gli israeliani non bombarderanno gli ospedali e le scuole ed altri edifici civili perchè sono di un paese democratico e non allagheranno i tunnel sotterranei per sloggiare i topi di fogna armati perché rischierebbero di affogare i loro cittadini che sono tenuti in ostaggio. L'esercito israeliano attacca e come attacca entra i nella trappola di Hamas. Così è stato, ma cosa poteva fare Israele? Non era in grado di combattere una guerra porta a porta per cui sarebbe stato necessario avere miglia di soldati da sacrificare senza potere usare bombe o droni. Pertanto per combattere e vincere n on rimaneva che fare quello che ha fatto: isolare quartieri della città dove stanare il nemico ma prima di attaccare doveva fare, come ha fato, e cioè fare sfollare tutti i civili da quel quartiere avvisandoli e quando il quartier fosse stato evaacuato dai civili attaccare il nemico asserragliato e nascosto. Tutto bene teoricamente, ma sfollamento di migliaia di persone non è stato e non poteva essere facie ma caotico e con gli effetti drammatici che tutto il mondo ha visto grazie ai mezzi di comunicazione globali. Caos nei trasporti, nella assistenza, nella alimentazione, sanità igiene e tutto il resto con i problemi di rifornimento di cibo assistenza sanitaria e e tutto l'orrendo spettacolo di violenza, morti e fame e morte di tanti bambini innocenti. Tutto un dramma provocato dallo sfollamento dei civili fuori dalle zone di guerra fuori dai luoghi dove si sarebbe combattuto l tra l'esercito israeliano e le milizie di Hamas rintanate proprio nei siti civili. Lo sfollamento dei civili dalle zone di combattimento avrebbe dovuto essere disposto proprio da Hamas che al contrario ha pensato di proteggere se ed i suoi dietro il suo popolo civile ed invece ha costretto Israele a sfollare i luoghi occupati dalle milizie di Hamas. Lo sfollamento della città di Pesaro venne disposto dall'esercito tedesco che occupava il territtorio per evitare che nei combattimenti previsti a difesa della Linea Gotica contro l'avanzata delle truppe alleate, fossero coinvolti i civili. A Gaza Hamas si faceva e si fa scudo della popolazione palestinese. Che è più vittima di Hanas che dell'esercito di Metanyau. Se questi sono i fatti e le cause del dramma del popolo palestinese le manifestazioni di piazza debbono considerarsi uno sfogo una manifestazione del sentimento di angoscia di tutti noi per il martirio di un popolo a causa della strage e del sequestro di ostaggi compiuti da Hamas il 7 settembre di due anni fa. E non si venga a parlare di genocidio perché Genocidio è “ metodica distruzione di un gruppo etnico razziale o religioso compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l'annullamento dei valori e dei documenti culturali”. Pesro 7 Ottobre 2025.

lunedì 6 ottobre 2025

LE MANIFESTAZIONI PRO GAZA CONTRO L'ITALIA

Assassini alla polizia. Merde. Complici di genocidio. Bloccheremo tutto. Siamo tutti antisionisti, cioè contro uno stato israeliano. Qualsiasi stato. Questo non è libero manifestare. Questo non è condividere il dramma di Gaza. Questo è odio ideologico, è sfruttamento di una tragedia per motivi politici nazionali. La prova è che nessuna piazza, nessuna flotilla si è mossa per il popolo ucraino, nemmeno dopo i massacri di Bucha. La prova è che non interessa un possibile piano di pace. Anzi, meglio non ci sia per avere pretesto di insultare, spaccare, bestemmiare. Altro che pace. BARONCIANI PARDI

domenica 5 ottobre 2025

ANNA MARIA ALBERGHETTI

a sera del 4 ottobre 2025 mi è capitato di vedere u youtube alcuni filmati della cantante Anna Maria Alberghetti. Ricordo molto bene che da bambin poco dopo la guerra avevo sentito in Viale Zara cantare l'Ave Maria di Schubert ed ero rimasto incantato perchè questo vwniva da una di quelle abitazioni a schiera caratteristiche di questa via esi sapeva che questa voce era di Anna Maria Alberghetti che era andata poi in America. Quindi questa cantante che presumo abbia fatto carriera e avuto successo in America è o era Pesarese. Una gloria Pesarese mai sentita nominare a Pesaro. Non è forse il caso di approfondire questa storia? Pesaro li 4 ottobre 2025

mercoledì 1 ottobre 2025

ERIKA KIRK

Erika Kirk un gesto di fede che cambia lo sguardo Charle Kirk, un giovane attivista americano assassinato in pubblico mentre difendeva pacificamente i suoi valori. Da quella ferita stà germogliando una nuova speranza: hanno spento una voce, e ne hanno accese milioni di altri. L’omicidio di Charlie, padre di tre bambini, è il frutto di un clima sociale e mediatico avvelenato. Si può, naturalmente, pensare tutto il male possibile delle idee di chiunque e si può, ovviamente, combatterle con tutto se stessi, anche se pure su questo occorrerebbe misurare di più le proprie esagitazioni. Ma non si può odiare una persona o meglio, purtroppo si può, ma questo spalanca le porte ad una società della violenza e dell’intolleranza. Inutile poi sventolare bandiere della pace ed invocarla sulle guerre degli altri, se non siamo capaci di interrompere le nostre quotidiane piccole guerre! Su tutto questo mondo di violenza e disprezzo reciproco, che sempre più conquista spazio nelle nostre democrazie e civiltà, si sono levate come un momento di respiro e grazia le parole di Erika Kirk, la moglie, la vedova di Charlie Kirk, che al funerale ha avuto il coraggio e la forza per pronunciare quella parola che nessuno usa mai, affinché all’odio non si rispondesse con l’odio. Perché siamo tutti bravissimi a gridare pace e ancor più frettolosi a schierarci dalla parte giusta, quella dei buoni che combattono i cattivi; ma nessuno ha più la forza di usare l’unica parola che può portare la vera pace: perdono. Erika ha trovato la forza di perdonare l’assassino di suo marito. Un gesto che spezza la catena dell’odio e indica una strada diversa: quella della riconciliazione. Alla politica di oggi ricorda che il nemico non è chi la pensa diversamente, ma l’incapacità di confrontarsi. Il coraggio del perdono insegna che solo dal dialogo nasce una comunità più forte. Perché appare chiaro che qui c'è una umanità diversa. Una umanità impossibile agli uomini, ai soli uomini. Uno sguardo diverso sulla realtà. Mentre in giro per il mondo si inneggia alla vendetta, si accusa, si recrimina, si incita alla guerra e alla violenza, qui no. Questo è il cristianesimo. Ed è chiaro che sia così! Chi potrebbe farlo, chi, cioè, può portare veramente la pace nel mondo degli uomini, così incapaci di perdonare? Neppure Erika Kirk c’è riuscita. Per poter dire quella parola ha dovuto usare la frase di un Altro, uno che ha portato nel mondo qualcosa di più della sola umanità, per salvarla, la nostra umanità: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” e solo dopo, con un soffio di voce ha detto dell’assassino del marito: “quel giovane uomo, io lo perdono”. Occorre riconquistare la coscienza della nostra fragilità e della nostra impotenza, e quindi l’urgenza di riconoscerci bisognosi di una forza altra, non umana, altrimenti nessuna tragedia fermerà più il nostro odio e la nostra mano. Massimo Tonucci