sabato 29 marzo 2025
NELLA CITTA' GIARDINO
NELLA CITTA' GIARDINO
Negli anni 30 a Pesaro la società SAIPEM per il Comun di Pesaro provvide a lottizzare e progettare tutta la zona di Pesaro lato Mare occupata per lo più da campi adibiti a orti e case rurali. Trasformando e lottizzando tutta la zona in lotti per la costruzioone di ville con pertinenti giardini che andavano a sostituire i campi di cavolfiore ed i pozzi per l'acqua una rete stradale ampia e veramente moderna prevedendo ampi marciapiedi e ed una alberatura su tutte le vie, alberatura che si aggiungeva a quella dei giardini delle ville , Il quartiere del mare chiamato la città giardino veniva ammirata tanti anni dopo da un forestiero salito sul tetto di un albergo e definita una na città nel verde.
In un epoca in cui non si immaginava uno sviluppo della circolazione automobilistica come quella attuale venivano progettate ampie strade marciapiedi per i pedoni ampissimi ed ombreggiati da alberi come mai era stato fatto prima nella città e nei suoi dintorni. In questa città giardino veniva realizzato il Viale Trieste con l'ampia carreggiata, un ampio marciapiede a monte e lato mare con ampie aiuole verdi piene di piante e di verde. Tale sistemazione rimaneva immutata fino all'epoca del sindaco Tornati in cui le aiuole vennero delimitate da i muretti attuali e un locale detto la Rotonda di Gnassi sostituita dalla porta -scultura di legno di Vangi.
Il viale Trieste, viale della Repubblica e Piazzale della libertà- già privato del Kursal continuavano a mantenere residui d di quella originaria sistemazione urbanistica improntata dall'origine stile floreale o Decò con le panchine con le sfingi, la Villa floreale Ruggeri, i lampioni ed i lecci sui marciapiedi del viale. Residue tracce di uno stile che veniva cancellato con i lampioni bianchi e le ringhiere sul mare. Complici i nuovi alberghi al posto delle ville e lo sviluppo del numero delle automobili e autobus che hanno assunto oggi dimensioni inimmaginabili.
Orbene in questa situazione dinamicamente mutevole e mutata sembra che si voglia cambiare il look del viale Trieste affidando il compito ad architetti e studi di architetti forestieri mi mette addosso un certo timore.
Che cosa può scappare fuori da un concorso di idee di architetti anche forestieri mi mette paura.
Il viale Trieste imbellettato in un quartiere dove le strade, ma sopratutto i marciapiedi son non solo degradati ma impercorribili a piedi non servirebbe a nulla se non a fare risaltare le magagne delle altre vie limitrofe, Per quanto riguarda poi la regolamentazione del traffico, oltre all'interpello dei cittadini ed operatori economici e turisti sarebbe necessario un analisi e studio del traffico con il rilievo del flusso dei mezzi dall'origine e destinazione.
Pesaro li 29 marzo 2025.
Pecos Bill
giovedì 13 marzo 2025
L'AUTOMOBIL
L’automobil”
Posta ch’uj vegna un pizighin a umbrela:
mo guêrda sti vigliacch com’i m’ha ardot:
un vstì nov, mes l’et de’,..arviné’ tot!...
I n’ha un riguérd a e’ mond, porca mastela!
Se fa do gozli e un poch ad paciarëla
ch’ i t’ spless sota a la mêlta; e se va sot,
tra la porbia e tra e’ fom it fa un parsot
quand’ int’ ardus come una murtadela!
Mo intent ecco clu ad Rico,...e ch s’a vut dì,
monta so,..monta so...a so munté
e via come e’ vent: mo a meza streda
un caratèr(baruzen), burdell, un s’vlea scansé
e sona pu,..mo ché: e me a rugì
e dai a che vigliach una rudeda!!
L’AUTOMOBILE.- Che pigliasse loro un accidente a ombrello (secco)!.../ma guarda questi vigliacchi come mi hanno ridotto!.../ un vestito nuovo, messo l’altro giorno, rovinato tutto!.../ non hanno un riguardo al mondo, porca mastella.// Bastano due gocce (di pioggia) e un poco di fanghiglia / che ti seppelliscono sotto il fango; e se va (il tempo) asciutto / fra la polvere ed il fumo ti riducono come un prosciutto (che si mette al camino per affumicarlo) / quando non ti riducono come una mortadella! // Ma ecco che passa colui di Rico: e cosa vuoi dire, / “monta su, monta su...” sono montato: / e via come il vento. Ma a mezza strada / un carrettiere, ragazzi, non voleva spostarsi; 7 e sono pure: macchè: ed io ad urlare:/ “e dà a quel vigliacco una rotata!”..”
Pubbl. in La Piè 9.10.1928.
19.04.2002.
mercoledì 12 marzo 2025
LETTERA AL CARLINO
Caro Carlino,
Gli ipovedenti, cioè le persone che sono affetti a disturbi visivi di diversa natura, per potere leggere devono ricorrere ad una lente di ingrandimento. Le lenti normali possono ingrandire un carattere di stampasolo fino ad n certo punto e se necessario un ingrandimento maggiore deve cambiare lente che ingrandisca di più, ma per questo la lente riduce necessariamente l'immagine ingrandita per cui invece di ingrandire una parola ne ingrandisce la metà per cui occorre scorrere la lente lungo la lettere la frase per potere leggere la parola, e la riga del testo con una difficilissima se non impossibile lettura.
Per ovviare a questo limite vi sono ora i videoingranditori che permettono di ingandire le righe di un testo e non solo una parola permettendo così la lettura più agevole e con possibilità di aumentare o diminuire l'imgrandimento. Ottima cosama purteoppoanche con questo videoingranditore per si trovano grossissime difficoltà alla lettura di un testo di un articolo scritto con carattteri di diversa misura ed addirittura scritti con caratteri di colore diversi dal nero, il colore non si vede più e la lttera pure perchè il carattere colorato si sgrana e scompare. Nonostante la possibilità anzi di regolare in parte la dimensione dell'ingrandimento la lettura del giornale de Il Resto del Carlino è una vera tortura perla stampa di un articolo con caratteri di diversa grandezza ed addirittura di colore diversi.
Oltre alla difficoltà di trovare i testi sparsi in tante pagine piene di pubblicità per i motivi suddetti purtroppo per un ipovedente la lettura del giornaleè diventata quasi un incubo. Vi prego ditenere presente questo problema e di venire incontro ai lettori endicappati ed anche a quelli normali.
Grazie e cordiali saluti,
Pesaro li 12 marzo 2025
avv. P. Emilio Comandini
Kingston/navetta 2025/
LA GUERRA PIU STUPIDA
Pecos Bill e la guerra più stupida del Mondo.
Pensando alla fine di questa guerra con un inevitabile accordo tra le parti in causa Pecos Bill si poneva il problema di cosa, di come l'autore della Operazione speciale avrebbe potuto trovare motivi di giustificazione della guerra e motivi di giustificazione per la pace. Cioè quali contropartite, vantaggi o compensazioni conquistate o acquisite con l'accordo. Una parte di territorio che L'Ucraina avrebbe potuto cedere? O che altro?
In altre parole: cosa dire a giustificare la guerra e cosa dire a giustificare la pace? La cosa appariva molto difficile ed un accordo problematico. Peraltro l'i'intervento di Trump appariva provvidenziale avendo un ascendente su Putin, ma l'attacco contro Zelensky inqualificabile. Il mediatore normalmente parla separatamente con le parti per trovare una proposta accettabile da entrambe le parti. Per ora non pare che il comportamento di Trump sia conforme a quello che sarebbe necessario per venire ad un accordo e quindi alla pace.
Pesaro li 2 marzo 2025.
Pecos Bill
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