mercoledì 19 febbraio 2025
E L'EUROPA?
DAL MFE Movimento Federalista Europeo
Le parole di Draghi fotografano perfettamente la situazione in cui si trova in questo momento l’Europa e la via che deve imboccare. Del resto, l’aggressione e l’umiliazione che gli Europei stanno subendo da parte dell’Amministrazione Trump non lasciano spazio a dubbi e congetture. È in atto un duplice attacco: alla sicurezza europea, diventata solo un fardello per Washington, che non ha problemi a spartirsi con Putin pezzi del nostro continente, a partire dall’Ucraina; e alla democrazia, considerata anch’essa un ostacolo rispetto al progetto di una nuova internazionale autocratica e populista.
Per l’Europa, è tornata l’ora più buia; e questa volta non ci sono salvatori da chiamare in soccorso. L’Europa può contare solo su sé stessa e deve scegliere se restare inerte e così lasciarsi distruggere, o se reagire; ma in Europa, nessuno ha il potere di reagire. Non lo hanno le istituzioni europee, che rimangono in ostaggio dei governi nazionali, ma non lo hanno neppure questi ultimi, benché mantengano la sovranità, perché, singolarmente, sono troppo deboli.
Se questo momento di pericolo mortale non verrà utilizzato dall’Europa come un'occasione per compiere il salto per rafforzare la sua integrazione politica, il rischio concreto è che l’Unione europea si frantumi. Nel mondo delle grandi potenze imperiali autocratiche, per salvare la democrazia e la libertà non esiste altro modo che opporre il peso politico di un grande Stato democratico e federale. Spetta innanzitutto ai governi europei più consapevoli del valore dell’unità europea e della posta in gioco in Ucraina iniziare a costruirlo, facendo subito i primi passi, a partire dall’urgenza di garantire la sicurezza ai propri cittadini e ai propri partner.
Bisogna allora innanzitutto andare oltre il quadro a 27 in cui si avanza troppo poco e troppo lentamente, e iniziare a costruire tra i volonterosi non tanto progetti settoriali (che l’esperienza ha dimostrato non essere sufficienti), quanto una strategia unitaria coerente per garantire la sicurezza interna ed esterna, e per mobilitare le ingenti risorse finanziarie necessarie.
Costruire una difesa autonoma efficace con cui gli europei possano garantire la sicurezza a sé e all’Ucraina richiede tempo; ma la volontà politica di farlo può manifestarsi subito, con interventi concreti sui nodi cruciali del bilancio, dell’abolizione del veto, dell’iniziativa di un gruppo di Paesi in campo militare, per poter cambiare così la percezione dell’UE all’esterno e all’interno.
Nel terzo anniversario dell’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, gli europei dimostrino di essere degni della Resistenza da cui è nata la loro casa comune e di saper lottare per salvare la libertà, la democrazia, lo stato di diritto in Ucraina, in Europa, nel mondo.
Pavia-Firenze, 19 febbraio 20
venerdì 14 febbraio 2025
POVERO VIALE TRIESTE
POVERO VIALE TRIESTE
Da diverse parti si sentono rumors che parlano di interventi, lavori, ristrutturazioni di Viale Trieste.
Non si sa perché e come, ma dati i precedenti storici la cosa è allarmante.
L'attuale sistemazione del viale è il risultato dell'intervento fatto dal Comune all'epoca del Sindaco Tornati. Allora venne eliminata la rotonda della Gelateria-bar Gnassi a l'altezza di Viale Marconi poi l'area venne occupata dalla scultura in legno e da un ristorante ma sopratutto le aiuole con fiori e sculture vegetali che erano delimitate da leggere delimitazioni di ferro vennero sostituite da pesanti muretti che limitano lo spazio destinato al passeggio ed al traffico pedonale e delle carrozzine dei bambini e anziani. Di questa sistemazione si occupò il Consiglio della Prima Circoscrizione Mare che diede il parere positivo non accorgendosi, non avendo rilevato dal disegno appena rimarcato che la esistenza dei pesanti muretti delle aiuole e la limitazione dello spazio destinato al passeggio (fatto negativo emerso nel periodo del covid19).
Ora si vuole intervenire di nuovo non si sa CHI, PERCHE' E COME.
Pertanto restiamo in trepida e timorosa attesa di sapere chi perché e come.
Pesaro 14. febbraio 2025.
Pecos Bill
domenica 9 febbraio 2025
C'ERA UNA VOLTA LA FEDE
RICEVIAMO DA MASSIMO TONUCCI E PUBBLICHIAMO
Ho casualmente ascoltato, un paio di giorni fa, l'inizio di un'intervista in uno di quei rotocalchi video pomeridiani che vivono di succosi scandali.
Il soggetto era il noto rampollo di una regal famiglia che rappresenta, a mio modo di vedere, una delle più valide giustificazioni dell'abolizione della monarchia in Italia. Questo soggetto, rivelando di vivere ormai da tre anni separato dalla moglie, asseriva, coadiuvato dall'intervistatrice, che il tradimento del matrimonio in queste circostanze era ovvio, scontato, naturale.
A parte il fatto che avere contratto matrimonio con un simile pensiero condurrebbe all'invalidità dello stesso, per la dottrina cattolica almeno, mi stupisce ancora una volta il fatto che l'autogiustificazione dei propri comodi abbia ormai abbondantemente rimpiazzato nella mentalità comune qualsiasi etica.
Nei tempi passati la parola di una persona era sacra, un giuramento vincolante. Perché il rapporto tra le persone era basato sulla fiducia, una fiducia che poggiava sul fatto che ambedue riconoscevano una comune appartenenza, una comune morale. Coloro che mancavano al giuramento erano meno della feccia, e valutati tali; per loro non c'era posto in una società che si fondava su questo tipo di legami.
I miei nonni facevano affari con i loro pari stringendosi la mano.
Se, d'altra parte, non esiste più una verità ma ciascuno possiede la propria, nessun giuramento può essere vincolante, nessuna promessa può arrestare una volontà contraria. "Prometto di esserti fedele sempre" diventa una barzelletta già infranta con il pensiero alla prima avversità. Quando iniziano le difficoltà si abbandona la nave, senza neanche i rimorsi che aveva il Lord Jim conradiano.
Il risultato è una vita frammentata, fragile, fatta di legami spezzati.
Cercasi capitani coraggiosi in grado di resistere nella tempesta, perseverare quando le cose vanno male. Di avere quella fede in qualcosa di più alto che diventa fiducia negli altri, anche quando sembra non la meritino. Persone di cui fidarsi, con una sola faccia; capitani che conducano la nave in porto facendola scampare al naufragio, sorte di ciò che è abbandonato alle onde.
sabato 1 febbraio 2025
CIRCOLO MENGARONI E CINEMA BAMBI
CIRCOLO MENGARONI E CINEMA BAMBI.
C'ERA UNA VOLTA IL CINEMA BAMBI.
In via Castelfidardo di Pesaro c'era il Cinema Bambi con una platea e dei palchi dove venivano proiettati film ed allestiti spettacoli di prosa allora frequentato anche da Glauco Mauri che qui iniziò la sua Crriera. Il fabbricato e la sua struttura non è stata modificata ma il fabbricato è stato lasciato in completo abbandono ed è degradato a magazzino ed il pianterreno a deposito di carbone ed adesso non è neppure questo. Sono anni che la sruttura cerca una degna sistemazione e e destinazione. Poco distante nella struttura dell'ex Carcere MinorileUno storico Circolo Giovanile rischia lo sfratto e si ricerca un locale adattto ad ospitare Questo storico e vivo Circolo cittadino, Allora perchè non rivitalizzare il “Cinema Bambi??
Pesaro li 1i 1 febbraio 2025,
Pecos Bill
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