COME COMBATTERE LA NOSTALGIA
In
questi ultimi tempi si parla molto ed in più delle volte in modo
strumentale di Fascismo e Antifascismo, di fascisti ed antifascisti
anche a sproposito perché sono rimasti in pochi ad avere vissuto e
conosciuto il fascismo. Peraltro nonostante questo sono apparsi fatti
e manifestazioni che rievocano simboli e espressioni verbali e
scritti che rievocano un regime che ha portato l'Italia alla rovina.
Manifestazioni che sono tanto più odiose e vergognose quando fanno
riferimento ai campi di sterminio che costituiscono la più grande
vergogna della umanità.
Non
si riesce a capire che cosa spinga qualcuno a inneggiare con disegni
e scritte anonime ai regimi che hanno portato a quelle tragedie ed è
bene reagire, come si fa, con l'insegnamento della storia e la
celebrazione del Ricordo. Tuttavia occorrerebbe, per distruggere
quella che per alcuni può avere una qualche aspetto ideale del
fascismo, una arma efficace sarebbe quella di usare l'arma del
ridicolo. Charli Chaplin con il film “Il grande dittatore” ci
era riuscito benissimo e allora perché non utilizziamo tutti quegli
atteggiamenti, forme ed atti ridicoli del Duce e dei gerarchi
fascisti che con la nostra mentalità e cultura di oggi sono
veramente ridicoli. Eppure sia pure sottovoce, di nascosto e neanche
tanto durante il fascismo erano da molti italiani ridicolizzati, Un
mio zio faceva l'imitazione di Hitler calandosi i capelli su gli
occhi e facendo risaltare i suoi baffetti. Ci faceva ridere, ma
allora si dovevano chiudere gli scuretti delle finestre. Ora non c'è
bisogno di chiudere gli scuretti e lo spettacolo può essere diffuso
in mille modi in modo che arrivi ai nostalgici di casa nostra.
Pesaro
li 29 gennaio 2018.
P.E.Comandini
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