NON DIMENTICHIAMOLI
Il 2 giugno, durante la celebrazione
dell'Anniversario della Repubblica il Prefetto di Pesaro ha conferito
numerose onorificenze a cittadini della provincia di Pesaro che
furono internati nei campi di concentramento nazisti e diverse alla
memoria, ricevendo la onorificenza gli eredi. Molte onorificenze
dovrebbero essere conferite a persone che hanno compiuto atti anche
altamente meritori che sono rimasti sconosciuti.
Tra questi vi sono tre cittadini
pesaresi che durante l'ultimo conflitto mondiale anche senza
rendersene conto hanno compiuto una impresa che certamente ha
influito positivamente sulla considerazione degli Alleati
angloamericani riguardo gli italiani considerati tutti fascisti anche
dopo l'armistizio del 8 settembre. La considerazione che gli
Italiani erano gente di rispetto e di lealtà nei confronti degli
Alleati, contribuì certamente anche l'impresa portata a termine da
tre pesaresi che pur rischiando la vita hanno contribuito a tenere
nascosti e a fare fuggire tre ufficiali inglesi del massimo grado
che furono liberati l'8 settembre, ma ricercati dai fascisti e dai
tedeschi e precisamente il Generale. Philip Neame governatore della
Cirenaica, il generale Tudor Boyd comandante delle forze armate
corazzate in Africa e vincitore dell'esercito italiano comandato dal
Gen. Graziani ed il comandante della RAF, l'aviazione britannica, in
Africa. Se la protezione e la difesa della libertà di questi
generali, e non solo di questi, fu dovuta all' opera ed al coraggio
di tanti personaggi importanti della Romagna, la fuga ed il
raggiungimento dei tre generali ai loro reparti nell'Italia del sud,
fu esclusivamente realizzata ad opera di tre pesaresi e precisamente
l'ing. Ruggero Cagnazzo, Alftrdo Lisotti e Guido Canestrari.
Infatti i tentativi di imbarco nelle acque di di Gabicce e Cattolica,
organizzati dal Generale Alexander e Montgomery fallirono tutti in
quanto non inviarono, come d'accordo, il sommergibile agli
appuntamenti per i quali erano stati mandati due ufficiali esperti in
trasmissioni e così fallirono i tentativi di fuga organizzati
d'accordo con il gen. Alexander dall' ufficiale Italiano Bruno
Vailati, mentre il piano organizzato dal pesarese Cagnazzo, con
l'aiuto anche degli altri pesaresi andò a buon fine permettendo ai
fuggitivi di raggiungere Termoli occupata dagli inglesi e così
essere ricevuti da Winston Churchil a Marrachesh. Il bello –
sarebbe meglio dire il brutto- fu che di tutti quelli che aiutarono
la fuga, solo il Canestrari ed il Lisotti patirono le conseguenze del
loro generoso comportamento perchè solo loro furono denunciati da un
loro amico ebreo e, nella Pasqua del '44, arrestati e torturati dai
fascisti e processati dalla Gestapo davanti al tribunale tedesco
di Bologna.
Se quanto sopra è vero, come è vero,
un riconoscimento alla memoria, appare doveroso. Doveroso icordare
questi pesaresi che senza alcun specifico dovere hanno compiuto
questa impresa di alto valore civile.
Pesaro li 3 giugno 2018
Paolo Emilio Comandini