mercoledì 25 marzo 2015

UNA PATERNITA' SORPRENDENTE



Udienza del Papa a CL
Ci sono stati parecchi commenti sul fatto che il Papa ci abbia rimproverati e corretti, come quello di Patrizia Caiffa sul Nuovo Amico. Qualcuno si è anche fregato le mani, sperando in divisioni. Gente che gioisce se pensa che un altro soffra. Di fronte ad un tuo difetto che vede, chi ti vuole bene che fa? Viene, e te ne parla. Il Papa ci vuole bene. Da uno che mi vuole bene accetto tutto, specie quando ha ragione. Per chi come me era in quella piazza è stata un'occasione incontrarlo dal vivo per la prima volta insieme a tanti amici partiti da Pesaro con auto, pullman e treno, e più di 80 mila venuti dall'Italia e da ogni parte del mondo. "Tutto, nella nostra vita, oggi come al tempo di Gesù, incomincia con un incontro" ha detto il Papa, . E " non si può capire questa dinamica dell'incontro che suscita lo stupore e l'adesione senza la misericordia....il luogo privilegiato dell'incontro è la carezza della misericordia di Gesù Cristo verso il mio peccato...una misericordia sorprendente, imprevedibile, addirittura "ingiusta" secondo i criteri umani, di Uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti e mi vuole bene lo stesso, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me, attende da me".  Questo è il cuore del discorso del papa a noi ciellini, disatteso dalla giornalista del Nuovo Amico. Senza questo non si comprende il resto dell'intervento di Francesco. Ha ragione che talvolta siamo troppo autoreferenziali; ha ragione che è Cristo quello che dobbiamo seguire innanzi tutto. Don Giussani non ci chiedeva di essere d’accordo con quello che ci diceva. Ci ha insegnato un metodo per confrontarci con tutto, e un metodo va usato, non chiosato. A dirla tutta, quante volte il Gius stesso ci ha “pettinati” in maniera anche parecchio più decisa di Francesco! Qualche vezzo di superiorità spirituale che diventa un "etichetta", come la "pietrificazione" su forme e modi che anzichè "conservare" il carisma lo tradisce. Questo è l'incoraggiamento di un padre ai suoi figli, ci esorta, ci richiama, ripresi di nuovo nell'abbraccio paterno.La correzione diventa la "carezza" di cui don Juliàn Carron parla nel comunicato diffuso poche ore dopo dall'udienza: " Oggi abbiamo sperimentato che cos'è la misericordia di Gesù. Il modo in cui il  Papa ci ha abbracciati lo porteremo per sempre nei nostri occhi". Dentro questo abbraccio la vita è una gran bella e affascinante avventura.
Pesaro 24 marzo 2015.
Massimo Tonucci



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