venerdì 26 luglio 2019

CARO FRANCO BERTINI


Caro Franco,
Ti ringrazio per l’apprezzamento che hai voluto esprimere per mio padre, uomo di fatica, arrogante quando necessitava ma dal cuore tenero. Ho saputo trarre quanto c’è stato di buono, di vero nel suo essere figlio perfino nel suo dna anticlericale. Ho trasmesso ai figli quella libertà attinta da mio padre senza essere “jusvita” e di affrontare il diverso sempre al suo cospetto e non parlandone dietro le spalle. L’incontro col movimento di Cl può aver shioccato mio padre che ha dovuto ricredersi vista l’amicizia con cui vivevo i rapporti con le persone che non escludevano la famiglia di origine anzi veniva beneficiata da quella novità fin a quel momento impensata. La vita è un movimento, in movimento. Lo sviluppo delle capacità e delle doti di ciascuno, l’acquisizione di competenze di ogni tipo, l’accrescimento della cultura personale sono aspetti preziosi di un itinerario umanizzante che desidero valorizzare. È bello infatti studiare, leggere perché fa crescere. Quel dono di quella figura paterna, quelle radici, quella eredità di cui parlo  spesso ai figli non è altro che l’avverarsi di un fatto accaduto nella vita per cui riesco ad essere padre perché profondamente figlio. Ciao
Massimo Tonucci

Nessun commento:

Posta un commento