sabato 23 febbraio 2019

VIETATO VIETARE




VIETATO VIETARE  
HANS MONDERMAN

La proposta viene dall’Olanda: per risolvere i problemi del traffico bisogna eliminare stop, semafori e perfino marciapiedi.
Un’ idea rivoluzionaria? Così sembrerebbe, ma in realtà ha più di 20 anni. E quando è stata messa in pratica, ha fatto registrare ovunque grandi successi. Funzionerebbe anche in Italia? Ecco cosa ne pensa Il Suo ideatore.
IL traffico cittadino è troppo spesso causa di incidenti? Aboliamo i segnali stradali. Non è una provocazione ma la proposta concreta di un ingegnere olandese Hans Monderman, che in questo modo è sicuro di riuscire a ridurre sensibilmente il numero dei sinistri.
Non solo togliendo i cartelli, ma anche eliminando gli stop, i semafori e perfino i marciapiedi: auto e pedoni dovranno abituarsi a condividere gli stessi spazi.
Altro che rotonde: qui si teorizza la deregulation spinta. Che però, dove è stata messa in pratica, ha prodotto effetti molto diversi da quelli che ci si potrebbe logicamente aspettare. Niente ingorghi, niente traffico impazzito, niente pedoni alla mercè di automobilisti che sfrecciano a velocità folli per il centro cittadino. Niente di niente. Il risultato, anzi, è stato proprio l’opposto. In mancanza di regole precise, gli automobilisti hanno rallentato per evitare collisioni e si sono mostrati più disponibili a lasciare attraversare i pedoni. I quali dal canto loro hanno prestato più attenzione a dove mettevano i piedi. E, nel complesso, la velocità media è calata mentre il n numero di incidenti è diminuito drasticamente. Insomma, un successo. Il primo esperimento messo in pratica da Monderman risale ad una ventina di anni fa ma, visti i buoni risultati , soluzioni simili sono state adottate oltre che in Olanda, in Gran Bretagna, Danimarca, Austria, Spagna, e Svezia. Il concetto è in fondo semplice e geniale: responsabilizzare automobilisti e pedoni invece che imporre una quantità di regole spesso non osservate.


(Vedi articolo completo nella rivista "AUTOMOBILE"  N.J 22 di  Giugno 2006 dell ACI  Automobil Club Italia a pag. 28.). 

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